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Intervista: Bill si apre riguardo ispirazione, fans e look.
Qual è la cosa che ti piace di più dei fans dei Tokio Hotel?
Bill: Il fatto che siano sempre nervosi. Ma per noi, non è mai abbastanza: vogliamo che loro gridino! Adoriamo quella sensazionale energia che ci trasmettono quando siamo sul palco. Non ci piacerebbe mai suonare dinnanzi a persone noiose, che hanno solo voglia di ascoltare le canzoni. Un concerto è simile ad una festa: deve esserci energia. Tutto questo è ancora più impressionante. E le fans arrivano da ogni parte del mondo, ci seguono, ci supportano, dormono davanti alle sedi dei concerti. Mi piace questa intensità!
Riesci a comporre canzoni quando ti trovi sull'autostrade?
Bill: Le idee mi balenano in mente quando sono in viaggio, a volte. Credo che l'ispirazione arrivi ovunque ti trovi. Scrivo sempre qualcosa sul mio pc. A volte, componiamo alcune cose quando siamo sul tourbus. Per Humanoid (album dei TH, lanciato nel 2009), abbiamo voluto prenderci del tempo nello studio, non volevamo comporre per strada. Ma penso che viaggiare sia un ottimo metodo per raccogliere idee.
Identità: cosa significa per la band?
Bill: Per noi, i Tokio Hotel non sono un lavoro, è la nostra vita. Non abbiamo mai cercato di crearci un immagine o qualcosa del genere. Siamo sempre stati noi stessi. Non m'interessa ciò che la gente pensa dei miei capelli o dei miei vestiti. Devi sembrare reale e questo l'abbiamo sempre fatto. Per la band l'identità visuale è importante, perché la musica e i testi sono tutti idee tue: così come i tuoi pensieri, la tua personalità, e anche il tuo look. Tutte queste cose sussistono insieme.
Perchè hai iniziato a fare musica?
Bill: Mi è sempre piaciuto cantare e scrivere testi. Allora, cominciai a comporre canzoni e a collocare i miei pensieri su un foglio di carta. Un giorno, partecipai ad un concerto e dissi: 'Ok, questo è ciò che voglio fare, salire sullo scenario e cantare per un sacco di gente' e tutti mi risposero: 'Bene, allora fallo'. Credo che nessuno avesse fiducia in me, nessuno mi credeva veramente, ma era una cosa che mi piaceva davvero. Ho fatto molte bellissime canzoni con Tom. Mi piace sempre raccontare questa storia!
Intervista: Bill si apre riguardo ispirazione, fans e look.
Qual è la cosa che ti piace di più dei fans dei Tokio Hotel?
Bill: Il fatto che siano sempre nervosi. Ma per noi, non è mai abbastanza: vogliamo che loro gridino! Adoriamo quella sensazionale energia che ci trasmettono quando siamo sul palco. Non ci piacerebbe mai suonare dinnanzi a persone noiose, che hanno solo voglia di ascoltare le canzoni. Un concerto è simile ad una festa: deve esserci energia. Tutto questo è ancora più impressionante. E le fans arrivano da ogni parte del mondo, ci seguono, ci supportano, dormono davanti alle sedi dei concerti. Mi piace questa intensità!
Riesci a comporre canzoni quando ti trovi sull'autostrade?
Bill: Le idee mi balenano in mente quando sono in viaggio, a volte. Credo che l'ispirazione arrivi ovunque ti trovi. Scrivo sempre qualcosa sul mio pc. A volte, componiamo alcune cose quando siamo sul tourbus. Per Humanoid (album dei TH, lanciato nel 2009), abbiamo voluto prenderci del tempo nello studio, non volevamo comporre per strada. Ma penso che viaggiare sia un ottimo metodo per raccogliere idee.
Identità: cosa significa per la band?
Bill: Per noi, i Tokio Hotel non sono un lavoro, è la nostra vita. Non abbiamo mai cercato di crearci un immagine o qualcosa del genere. Siamo sempre stati noi stessi. Non m'interessa ciò che la gente pensa dei miei capelli o dei miei vestiti. Devi sembrare reale e questo l'abbiamo sempre fatto. Per la band l'identità visuale è importante, perché la musica e i testi sono tutti idee tue: così come i tuoi pensieri, la tua personalità, e anche il tuo look. Tutte queste cose sussistono insieme.
Perchè hai iniziato a fare musica?
Bill: Mi è sempre piaciuto cantare e scrivere testi. Allora, cominciai a comporre canzoni e a collocare i miei pensieri su un foglio di carta. Un giorno, partecipai ad un concerto e dissi: 'Ok, questo è ciò che voglio fare, salire sullo scenario e cantare per un sacco di gente' e tutti mi risposero: 'Bene, allora fallo'. Credo che nessuno avesse fiducia in me, nessuno mi credeva veramente, ma era una cosa che mi piaceva davvero. Ho fatto molte bellissime canzoni con Tom. Mi piace sempre raccontare questa storia!