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Newnotizie.it - Il linguaggio dei Tokio Hotel

2 partecipanti

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PAM.K

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Alien
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Il linguaggio dei Tokio Hotel

Newnotizie.it - Il linguaggio dei Tokio Hotel Illinguaggiodeitokiohot

"Guai a quelli che fanno traduzioni letterali, e traducendo ogni parola snervano il significato.” (Voltaire)
Questa citazione di Voltaire mette in risalto il primo problema che chiunque debba compiere una traduzione si trova davanti. Il come tradurre.

Che sia un testo, una frase, una singola parola, la trasposizione da una lingua all’altra può sempre creare storpiature di significato, modificazioni che possono arrivare anche ad alterare il senso originale.
Questo accade anche nella musica. Accade quando un artista decide di tradurre le proprie canzoni in un’altra lingua (generalmente, dalla lingua madre all’inglese, più universale). E questo è successo anche ai Tokio Hotel quando, nel 2007, hanno deciso di aumentare il raggio d’azione della loro musica proponendola non più solo in tedesco, ma anche in inglese.
È proprio nel 2007, infatti, che esce “Scream”/”Room 483” (due titoli diversi per due album destinati, rispettivamente, al mercato europeo e a quello tedesco, ma contenenti le stesse tracce), un album con le loro migliori canzoni dei primi due dischi (“Schrei” e “Zimmer 483”), tradotte, però, dal tedesco all’inglese. Tradotte, soprattutto, abbastanza letteralmente, secondo la loro volontà di far capire il testo tedesco ad un pubblico maggiore. E come tutte le traduzioni non sono state prive di problemi.
Trasformare una lingua ricca e affascinante (seppur complessa) come il tedesco in una grammaticalmente e linguisticamente più semplice come l’inglese, non si è rivelato facile. In alcune canzoni, la traduzione si è fatta sentire in modo particolarmente pesante, andando ad appiattire, forse troppo, costruzioni lessicali che in originale erano particolarmente riuscite. È così che, ad esempio, una canzone come “Totgeliebt” (in cui, già nel titolo, racchiude la difficoltà di traduzione. “Tot” è infatti la morte, mentre “geliebt” può essere tradotto come “amati”. Ma anche “amato”. O, ancora, “amai”. Amati a morte, però, è solo una possibile traduzione, di una parola decisamente difficile da rendere nelle altre lingue) viene tradotta come “Love is dead” (L’amore è morto). Pur mantenendo l’idea di fondo, quindi, già solo da questo esempio è facile capire come sia stato difficile – e a volte forse troppo approssimativo – il lavoro di traduzione uno a uno.
Con l’album del 2009, “Humanoid” (uscito contemporaneamente in due versioni, una inglese e una tedesca), però, è stato fatto un lavoro completamente diverso. Non un lavoro di traduzione letterale, ma piuttosto la scrittura di due diversi testi a partire da un’idea di base comune. Si è scelto di lavorare più sul senso che sulle parole, scelta che molti fan aventi come prima lingua l’inglese (e quindi in grado di cogliere maggiormente un testo in inglese) hanno ritenuto vincente rispetto al primo esperimento.
Scelta che trapela anche solo dal titolo scelto per l’album. Humanoid (umanoide) è infatti una parola che non cambia dall’inglese al tedesco, ma si differenzia nelle due lingue solo da una diversa pronuncia.
È stato un modo per cercare di far comprendere a tutti l’idea e il significato che si vuole trasmettere con una canzone, senza per questo arrivare a livellare così tanto un testo da appiattirlo forse troppo per essere poi apprezzato da un pubblico realmente vasto che vada al di là della cerchia di fan.
È stato, soprattutto, anche un modo per constatare che i testi in inglese non necessariamente si rivelano più poveri di quelli tedeschi, ma anzi, grazie ad una vera scrittura, più che ad una traduzione, è stato possibile cogliere alcune scelte liriche particolarmente azzeccate (decisamente significativa, per il legame con la band e per l’utilizzo di certe parole, può essere in questo senso “Dark side of the sun”), che fanno ben sperare anche per un futuro album, di cui non si sa ancora nulla, ma che lascia sicuramente aperte numerose possibilità sia da esplorare che da sviluppare.
Sara Bricchi

fonte: https://www.facebook.com/group.php?gid=104859125868

https://www.facebook.com/profile.php?id=100001618188222

Nykaa

Nykaa
Alien
Alien

Bell'articolo! cheers

Io credo di essere (forse) una delle poche persone che si è trovata un pò "spiazzata" di fronte al nuovo approccio alla scrittura dei testi di Humanoid... trovarmi di fronte, in alcuni casi, a canzoni dal testo anche piuttosto differente (primo fra tutti, secondo me, il caso di "Human Connect to Human" vs "Menschen suchen Menschen") con la stessa base musicale mi ha lasciata un pò perplessa. Perchè poi in qualche modo nella mente la musica si fonde con la canzone... ma quando le canzoni sono due, questa fusione non è più possibile, in un certo senso. Tornando all'esempio che ho fatto prima, io trovo che il testo di "Menschen suchen Menschen" sia veramente bello, ma mi disturba moltissimo sentirla sulla musica che nella mia testa avevo già associato in qualche modo a "Human Connect to Human". Mi disturba, nel vero senso della parola. Mi impedisce di godermi la canzone come vorrei. Perchè sono DUE canzoni troppo diverse fra loro, secondo me, che sarebbero entrambe perfette se solo non dovessero condividere la stessa musica. (tengo a sottolineare che questa è solo la mia personalissima opinione! xD)

Ma lo stesso vale anche per altri pezzi che pur non essendo "quasi letterali" come era stato per Zimmer483/Scream mantengono comunque qualche punto di contatto nelle due versioni di Humanoid. Penso ad esempio a "Sonnensystem" e "Darkside of the Sun". Mi piacciono entrambe, eppure nella versione tedesca c'è qualcosa che mi piace di più, che quando ascolto "Darkside of the Sun" non riesco a ritrovare e questo va in un certo senso a "sminuire" la canzone stessa. Lo stesso dicasi per "Love and Death" e "Träumer", dove però fra le due è la versione inglese a darmi quel qualcosa in più.

Una cosa simile mi succedeva anche con Zimmer483 e Scream, ma trattandosi appunto di versioni che si corrispondevano quasi al 100%, la preferenza dell'una o dell'altra versione non andava a discapito di una canzone "in sè".
"1000 Meere" e "1000 Oceans", ad esempio, sono praticamente la stessa canzone. Forse un pò appiattita in alcuni punti nella versione inglese, come dice giustamente l'articolo, ma i due testi sono pressochè speculari. La canzone in sè non perde nulla nella preferenza dell'una o dell'altra versione.
Nel caso invece di "Menschen suchen Menschen" e "Human Connect to Human" in qualche modo la prima ci perde qualcosa, perchè non riesco ad ascoltarla senza sentirmi influenzata dalla versione inglese. In pratica non è più una preferenza di versione, ma una preferenza di canzone. Ed è una cosa a cui non sono mai riuscita ad abituarmi completamente. Purtroppo per me. XD

Poi è chiaro che questo tipo di approccio fa sicuramente guadagnare in qualità alle canzoni inglesi, che non sono più "relegate" a calco riadattato delle canzoni tedesche, ma hanno come una vita propria ed è senza dubbio un fattore positivo! Nulla da discutere su questo, anzi. Very Happy

E' solo il mio gusto personale che va in tutt'altra direzione, ahimè! tongue
Ma me ne farò sicuramente una ragione. What a Face
Prima o poi. XD

http://emilykayitalia.wordpress.com

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